A Prato allo Stelvio il tecnico è stato costretto a lavorare senza calciatori fondamentali per la sua idea di calcio

Ve lo ricordate la promessa fatta da Urbano Cairo a inizio estate? “Il nostro obiettivo è consegnare al mister la squadra pronta al 90% per l’inizio del ritiro”, aveva dichiarato il presidente. Sappiamo tutti come è andata: gli unici innesti dal mercato partiti per Prato allo Stelvio sono stati Tino Anjorin e Ardian Ismajli, tanto che per quasi tutte le due settimane di allenamenti in Alto Adige, Baroni era stato costretto a lavorare sul 4-2-3-1 con giocatori fuori ruolo o fuori dal progetto. Solamente per gli ultimi giorni arriva Cyril Ngonge, mentre Zakaria Aboukhal si è aggregato ai compagni direttamente a Torino.

Baroni: “In ritiro facevamo il 4-2-3-1, ma con giocatori che non ci sono più”

Quei giorni di lavoro preziosi, di fatto buttati via, sono una delle principali cause dei tanti cambiamenti tattici che sta adottando ora Baroni. “Abbiamo giocato con il 4-2-3-1 in ritiro e c’erano certi giocatori. C’erano Cacciamani, Gabellini, Sanabria, Gineitis che faceva l’esterno. Ora dobbiamo lavorare perché si sono aggiunti dei calciatori nuovi che devono ancora capire il nostro calcio. Siamo all’interno di questo percorso di lavoro”, ha spiegato proprio l’allenatore in conferenza stampa.

Certo, va riconosciuto che la scorsa estate il Torino si è mosso in tempi più rapidi rispetto al passato, ma anche in confronto a molte altre società di Serie A, ma alcuni errori di valutazione (l’idea iniziale era quella di giocare con due mezzali di inserimento come Anjorin e Casadei come mediani) e il tardivo arrivo di giocatori fondamentali (come Asllani, per esempio) non ha permesso al Torino di avere già un’identità di squadra ben definita. Se a tutto ciò aggiungiamo anche un inizio di calendario molto impegnativo, troviamo la spiegazione all’inizio di stagione non certo positivo.

Il Torino è un cantiere aperto

Baroni in queste settimane ha voluto lavorare su vari moduli per cercare di trovare una soluzione ai problemi del suo Torino e ha accantonato il 4-2-3-1. Una scelta che potrebbe però non essere definitiva. In casa granata al momento ci sono poche certezze, l’unica è che la squadra appare ancora un cantiere aperto.

Marco Baroni, head coach of Torino FC, looks on prior to the Serie A football match between Torino FC and Atalanta BC.
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ultimo aggiornamento: 28-09-2025


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RisToro
RisToro
2 mesi fa

Baroni aveva detto che il mercato è stato fatto in sintonia con la società. Ma a centrocampo sapeva di avere Ilic, Casadei, Gineitis, Tameze, Ilkhan e gli andava bene Anjorin (che dai precedenti all’Empoli sembra un tipo da infermeria, ora poi addirittura la fascite plantare, giocherà con gli scarpini ortopedici… Leggi il resto »

odix77
2 mesi fa

no questa volta non concordo per niente…. Sono arrivati in tempi abbastanza utili considerando la media della serie A(o la media di cairo) i due esterni di attacco che non devono inventarsi chissà quale schema o gioco, devono ricevere palla saltare l’uomo ,fare assist e/o andare al tiro accentrandosi… non… Leggi il resto »

Folletto.granata
2 mesi fa

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